Claudio Cerutti
Quality Manager
Ho scelto di fare ingegneria. Un po’ perché lo volevo io e un po’ perché la mia famiglia non ha mai nascosto di tenerci molto: sarei stato il primo laureato di casa e loro mi hanno sempre sostenuto senza essere pressanti. E alla fine posso dire di essere contento per essere arrivato alla laurea anche per loro, e per il nonno che è riuscito a vedermi ingegnere.
Appena laureato ho iniziato a insegnare, e stare con i ragazzi mi piaceva anche: ma dopo un anno in classe ho capito che volevo altro e sono entrato nel mondo del lavoro occupandomi fin da subito di controllo qualità e certificazioni. E ho immediatamente compreso che questo sbocco professionale era la naturale prosecuzione dei miei studi, era esattamente quello per cui avevo portato avanti il mio percorso universitario.
Parlare di “qualità” in una realtà come la nostra significa parlare di reputazione, di fiducia. Di qualcosa che richiede anni per essere costruito, ma che in un attimo può crollare. Negli ultimi anni tante cose sono cambiate: nel mondo e quindi anche qui in Cimberio. Di certo, la qualità è concetto fondamentale che va oltre il singolo pezzo prodotto. È una responsabilità che coinvolge tutti a ogni livello perché la “cultura della qualità” è qualcosa che tocca in qualche modo tutti quanti.